
Sembra proprio di rivivere questa storia millenaria curiosando nel Birrificio di Claudio Conti ospitato nei locali della “ Castellania” (una delle prime fabbriche di ceramica di Civita Castellana poi chiusa negli anni ’80). E’ il viaggio l’idea che ricorre frequentemente nei pensieri e nelle parole di questo simpatico ed appassionato produttore nativo di Nepi, in provincia di Viterbo: ricordo dei numerosi spostamenti diversi anni fa tra Piemonte e Lombardia alla scoperta dei primi birrifici artigianali. Poi la conoscenza e l’amicizia di personaggi importanti del settore come Lelio Bottero e Maurizio Cancelli. Consigli e suggerimenti preziosi che spingono Claudio a tornare a casa con la convinzione di intraprendere una nuova avventura in cui legare le esperienze acquisite al suo territorio di origine. Alla fine del 2010 nasce così il birrificio con le attrezzature più moderne ed un impianto ad alta fermentazione. Al momento vengono prodotti undici tipi di birra per un totale di circa 700 ettolitri annui con malti in prevalenza provenienti da Belgio e Germania. Civita Castellana, crocevia di strade dalla lunga storia, e il suo circondario, con il caratteristico paesaggio, l’arte e le sue spezie, sono al centro del progetto di questo birrificio chiamato appunto Itineris. Un progetto ed un racconto esemplarmente riassunti nei nomi e nella grafica delle etichette.
Nascono così la Cimina, tipica Weizen dalla schiuma bianca e persistente, fresca e lievemente agrumata al gusto, per preparazioni delicate di pesce, l’Amerina, dai fini sentori di miele e arancia amara, leggera ed elegante, molto equilibrata, la Francigena, in tipico stile trappista, abbastanza morbida e di discreta persistenza, perfetta con la pasticceria secca . Il tracciato di queste vie di comunicazione dalla storia millenaria, riportato schematicamente sulle etichette, rimanda a tempi lontani i cui protagonisti erano viandanti e pellegrini in lento cammino tra rocche medioevali e monasteri. La centralità del territorio appare evidente anche nei nomi e nelle etichette della Infinity e della Falisca dove si richiamano, rispettivamente, il basolato cosmatesco della Cattedrale di Civita Castellana (con il simbolismo legato ai suoi splendidi cerchi concentrici di porfido) e l’Arco di Giove di Falerii Novi. La prima è un’interessante stout nera, speziata con cardamomo, anice stellato, chiodi di garofano e cannella , dalla schiuma fine e persistente e dal sapore orientato sulle note tostate da provare, come suggerisce Claudio, in abbinamento con i gamberoni alla griglia. Molto robusta ed aromatica la Falisca, lavorata solo con luppoli americani e speziata con zenzero, pepe rosa e finocchiella selvatica, ideale con salumi e formaggi. La Flaminia si caratterizza invece per i richiami al caffè e al cacao ma anche per il gusto maltato che tende leggermente all’amaro.
Protagoniste nella LaZIAale sono le spezie e le erbe del viterbese: una birra leggermente ambrata con un breve finale di miele amaro che nasce da un progetto condiviso con altri birrifici laziali. Tra le ultime nate la Treja dal nome del fiume che nel vicino Parco Regionale scorre tra mulini e cascate in un paesaggio particolarmente suggestivo. Lavorata con semi di canapa decorticata, mirto e pepe rosa, da luppoli inglesi, all’olfatto è decisamente speziata e di buona persistenza per un abbinamento ideale con le carni bianche. Nelle adiacenze dello stabilimento un piccolo pub con veranda esterna consente di degustare e apprezzare i prodotti di questa piccola ma interessante realtà.
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