
lunedì 29 settembre 2014
lunedì 5 maggio 2014
Wine-Music connection
Di un brano musicale, come di un vino l'aspetto che apprezzo maggiormente e' l'armonia. Alla parola armonia nn saprei dare una definizione esauriente, ma credo vada trovata nella natura intima delle cose.
Per l'abbinamento tra vino e musica si potrebbe partire dal ritmo, perché scandisce il tempo, creando simmetrie. A livello molecolare la simmetria e' importante, ma un altro aspetto importante e' la risonanza ed è proprio in questa che risiede il segreto di questo abbinamento. Ritmo e risonanza.
Le molecole che compongono il vino possono entrare in risonanza con le frequenze emesse dagli strumenti musicali, creando quindi l'armonia.
Ciò detto accosterei i suoni degli strumenti e i caratteri organolettici salienti di un vino e di un cibo.
Questo perché l'esperienza sensoriale altro non è che la risposta fisiologica del nostro corpo e della nostra mente quando si trovano immersi in un 'campo pertubativo'.
Un abbinamento per risonanza e' di fatto assimilabile ad un abbinamento per concordanza.
Il ritmo, e quindi il genere musicale, va invece a modulare le frequenze, ulteriormente complicate dal numero di strumenti suonati contemporaneamente.
Musica alte frequenze:
Strumenti a corda tipo arpa, violoncello, chitarra oppure a percussioni metalliche;
Vino o cibo:
Vino o cibo:
Vini giovani, con profumi primari preponderanti, presenza di CO2, equilibro più spostato verso le componenti dure; cibo a reazione basica.
Musica basse frequenze:
Strumenti a fiato tipo flauto, sassofono, tromba oppure strumenti a percussione tipo batteria;
Vino e cibo:
Vini evoluti, profumi secondari e terziari, equilibrio spostato verso le componenti morbide; cibo a reazione acida.
Ma I toni morbidi e trasognanti di una musica, di un brano con un vino dolce vogliono anche un buon sostegno acido per non venire sommersi tra vino e musica da un mare di melassa.
Ma I toni morbidi e trasognanti di una musica, di un brano con un vino dolce vogliono anche un buon sostegno acido per non venire sommersi tra vino e musica da un mare di melassa.
Occorre cercare un difficile equilibrio tra l'inevitabile soggettività del proprio gusto e il più ampio sentire comune. Se la miscela e' buona si potrebbe verificare quella che i più colti chiamano 'sinestesia' termine che indica un vero e proprio fenomeno psichico in cui il soggetto percepisce in modo contaminato sensazioni provenienti da sensi diversi.
Baudelaire parlava di 'una facoltà che intuisce immediatamente, al di fuori dei metodi filosofici, i rapporti intimi e segreti delle cose, le corrispondenze e le analogie.'
domenica 4 maggio 2014
Vila Marija Merlot 2012 Movia
Vila Marija è un marchio di vini cresciuti in giovani vigneti. La crescita nei giovani vigneti e' rigogliosa ed i grappoli crescono affollati.
Le viti più giovani sono propense ad una maggiore crescita, vivace ed energica.
Durante il periodo del primo sviluppo (20 anni) la vite ha bisogno di tanta energia per crescere. Nei primi 20 anni la qualità non dipende dalla quantità; se invece guardiamo al futuro dobbiamo saper regolare la quantità per poter puntare all'assoluta qualità futura. La pazienza viene così ripagata e possiamo finalmente parlare di veri vini.
La maturazione dura almeno otto mesi. Durante la maturazione il vino riposa sul fondo biologico, processo che, oltre alla fermentazione, stimola l'acidulazione biologica. In questo processo il vino ottiene una struttura corposa e gli aromi complessi tipici.
Il vino Vila Marija e' adatto a quei momenti leggeri, nei quali non abbiamo modo di conoscere il vino a fondo: sono perfetti per i momenti spensierati o quando abbiamo troppi pensieri e il vino ci è di compagnia.
Merlot Vila Marija è il merlot che si combina con dell'ottimo formaggio, è quel merlot che accompagna pasti soddisfacenti e appaganti. Quando apriamo una bottiglia dobbiamo dare tempo al vino di rivivere.
mercoledì 23 aprile 2014
Porto Tawny
Un Porto Tawny invecchiato...
un vino di straordinaria complessità e qualità.
Il dolce ed elegante bicchiere di Porto e' calore latino.
un vino di straordinaria complessità e qualità.
Il dolce ed elegante bicchiere di Porto e' calore latino.
martedì 22 aprile 2014
Il Bruciato Bolgheri 2011 Tenuta Guado al Tasso
L'origine già dice tutto.
Il Bruciato, dai nobili natali, contiene l'anima di un terroir antico.
Un felice blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Un vino rosso che affascina, raccontando con garbo e complessi profumi una storia di raffinatezza e nobiltà.
Un vino a tutto tondo.
Il Bruciato, dai nobili natali, contiene l'anima di un terroir antico.
Un felice blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Un vino rosso che affascina, raccontando con garbo e complessi profumi una storia di raffinatezza e nobiltà.
Un vino a tutto tondo.
domenica 20 aprile 2014
Diòniso
Il mito di Diòniso, dio della vegetazione, della fertilità, della procreazione, della vite e del vino |
Durante la loro storia millenaria la vite ed il vino hanno esercitato sulla cultura dell’uomo un’influenza rilevante e sotto molteplici aspetti superiore a quella di altri prodotti agroalimentari.
I valori simbolici, religiosi e culturali della vite e del vino sono stati espressi, fino dalle epoche più remote, in una serie vastissima di raffigurazioni. Si può, infatti, supporre che siano rari i musei, le chiese, i luoghi archeologici in cui non siano presenti opere d’arte attinenti alla vite ed al vino.
Tra i recipienti usati per il vino, oggetto in tutti i tempi di produzione artistica molto ampia e diversificata, è la coppa, alla quale sono stati attribuiti particolari valori simbolici: vaso dell'abbondanza (il seno materno che produce il latte); emisfero del cranio umano; recipiente della bevanda dell'immortalità. Secondo la nota leggenda medievale, il "Graal" era la coppa usata da Cristo nell'ultima cena, nella quale Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue del Salvatore crocifisso.
Altri recipienti usati per bere, conservare, trasportare e commerciare vino, costruiti in forme e dimensioni diverse, costituiscono un vastissimo settore in cui l’uomo ha espresso la sua ispirazione artistica: dalle anfore, ai vari contenitori di terracotta, di ceramica, di vetro, fino alle botti di legno con la faccia scolpita, tipiche della tradizione dei Paesi germanici, ed ai moderni, raffinati bicchieri, in cui si compendiano la bellezza artistica e le condizioni fisiche più adatte per la valutazione visiva ed organolettica dal vino.
L'arte è stata espressa anche in altri oggetti quali bottiglie, etichette ed anche cavatappi, di cui esiste una collezione di oltre 1200 esemplari costruiti durante gli ultimi tre secoli in vari Paesi del mondo.
Molto vasta e di antichissima origine è inoltre la poesia ispirata alla vite ed al vino, fiorita in tutti i tempi e presso le varie civiltà: dalle raffinate espressioni del Cantico dei cantici ai poemi omerici; dagli eleganti versi di Alceo, fino ai vari poeti latini, e successivamente, ai "Carmina Burana", stupendamente musicati da C. Orff nel 1937; dalle composizioni goliardiche di Morando da Padova al "Bacco in Toscana" di Redi che, fra l’altro, condannava duramente altre bevande, quali il caffè, la cioccolata e soprattutto la birra, ai poeti contemporanei, sia italiani (Carducci, Pascoli, Pavese, Trilussa ed altri), sia stranieri, tra cui Petöfi, il poeta della rivoluzione ungherese, che assimilava il vino alla poesia e in particolare Baudelaire, che al vino dedica cinque poesie, in cui esprime i diversi, profondi sentimenti che legano l'uomo a questa bevanda. Il vino ha ispirato anche poeti di culture orientali, di cui l'esempio più celebre è Omar Khayyam, vissuto in Persia tra il 1000 ed il 1100, che al vino dedicò molte delle sue celebri "quartine". Vari sono, infine, i riferimenti alla vite e soprattutto al vino anche nell’antica poesia cinese.
Nella cultura popolare l'interesse per la vite ed il vino è documentato anche dall’esistenza di numerosissimi proverbi, tramandati da secoli nei vari Paesi viticoli molti dei quali giocosi, caricaturali o sarcastici, altri didascalici attinenti alle tecniche viticole ed enologiche, altri ancora moraleggianti. In una recente pubblicazione sono stati raccolti e commentati circa 5.500 proverbi italiani, molti dei quali comuni a varie regioni e spesso espressi in forma dialettale.
I valori simbolici, religiosi e culturali della vite e del vino sono stati espressi, fino dalle epoche più remote, in una serie vastissima di raffigurazioni. Si può, infatti, supporre che siano rari i musei, le chiese, i luoghi archeologici in cui non siano presenti opere d’arte attinenti alla vite ed al vino.
Tra i recipienti usati per il vino, oggetto in tutti i tempi di produzione artistica molto ampia e diversificata, è la coppa, alla quale sono stati attribuiti particolari valori simbolici: vaso dell'abbondanza (il seno materno che produce il latte); emisfero del cranio umano; recipiente della bevanda dell'immortalità. Secondo la nota leggenda medievale, il "Graal" era la coppa usata da Cristo nell'ultima cena, nella quale Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue del Salvatore crocifisso.
Altri recipienti usati per bere, conservare, trasportare e commerciare vino, costruiti in forme e dimensioni diverse, costituiscono un vastissimo settore in cui l’uomo ha espresso la sua ispirazione artistica: dalle anfore, ai vari contenitori di terracotta, di ceramica, di vetro, fino alle botti di legno con la faccia scolpita, tipiche della tradizione dei Paesi germanici, ed ai moderni, raffinati bicchieri, in cui si compendiano la bellezza artistica e le condizioni fisiche più adatte per la valutazione visiva ed organolettica dal vino.
L'arte è stata espressa anche in altri oggetti quali bottiglie, etichette ed anche cavatappi, di cui esiste una collezione di oltre 1200 esemplari costruiti durante gli ultimi tre secoli in vari Paesi del mondo.
Molto vasta e di antichissima origine è inoltre la poesia ispirata alla vite ed al vino, fiorita in tutti i tempi e presso le varie civiltà: dalle raffinate espressioni del Cantico dei cantici ai poemi omerici; dagli eleganti versi di Alceo, fino ai vari poeti latini, e successivamente, ai "Carmina Burana", stupendamente musicati da C. Orff nel 1937; dalle composizioni goliardiche di Morando da Padova al "Bacco in Toscana" di Redi che, fra l’altro, condannava duramente altre bevande, quali il caffè, la cioccolata e soprattutto la birra, ai poeti contemporanei, sia italiani (Carducci, Pascoli, Pavese, Trilussa ed altri), sia stranieri, tra cui Petöfi, il poeta della rivoluzione ungherese, che assimilava il vino alla poesia e in particolare Baudelaire, che al vino dedica cinque poesie, in cui esprime i diversi, profondi sentimenti che legano l'uomo a questa bevanda. Il vino ha ispirato anche poeti di culture orientali, di cui l'esempio più celebre è Omar Khayyam, vissuto in Persia tra il 1000 ed il 1100, che al vino dedicò molte delle sue celebri "quartine". Vari sono, infine, i riferimenti alla vite e soprattutto al vino anche nell’antica poesia cinese.
Nella cultura popolare l'interesse per la vite ed il vino è documentato anche dall’esistenza di numerosissimi proverbi, tramandati da secoli nei vari Paesi viticoli molti dei quali giocosi, caricaturali o sarcastici, altri didascalici attinenti alle tecniche viticole ed enologiche, altri ancora moraleggianti. In una recente pubblicazione sono stati raccolti e commentati circa 5.500 proverbi italiani, molti dei quali comuni a varie regioni e spesso espressi in forma dialettale.
venerdì 18 aprile 2014
Vino e Cioccolato
Un recente studio neurofisiologico sottolinea come il cioccolato che fonde nella cavità orale provochi un aumento dell’attività cerebrale e delle pulsazioni cardiache più intenso e duraturo di un 'bacio appassionato'.
'Beato il cioccolato, che dopo aver corso il mondo attraverso il sorriso delle donne, trova la morte nel bacio saporoso e fondente delle loro bocche' ( Fisiologia del gusto di Anthelme Brillat-Savarin)
Proprio come per il vino, sono in molti a sostenere i benefici di un consumo moderato e regolare di cioccolato. Studi scientifici ne sostengono i positivi effetti sul sistema cardiocircolatorio grazie alle proprietà antinfiammatorie dei flavonoidi che contrastano l’ipertensione, aiutando a regolare la pressione arteriosa, assieme a proprietà antitumorali e nootropiche (psicostimolazione e aumento delle capacità cognitive); non provate invece le leggendarie virtù afrodisiache spesso descritte in letteratura o al cinema, ma comunque regalare o condividere cioccolatini resta comunque un gesto romantico carico di significati.
Vino e cioccolato:
Col “noir” assoluto e con gli extreme 90-99%, abbinamenti altrettanto estremi con acqueviti invecchiate quali Rum, Brandy, Cognac e Armagnac.
Con percentuali medie e medio-alte di cacao vini liquorosi, come Jerez, Marsala, Vermut, Porto Tawny, Banyuls e Pineau Charentais.
Con il Cioccolato bianco o al latte vini bianchi di grande spessore come Tokaji Aszù, Albana Passito, Greco di Bianco.
Un abbinamento analcolico, ma comunque non meno inebriante, con un buon caffè Blue Mountain o con particolari té come i Pu Er e gli affumicati Lapsang Souchong.
Il caffè Blue Mountain e' il miglior caffè al mondo: lo "champagne dei caffè". Proprio come lo "champagne DOC" francese, per cui l'origine delle uve è rigorosamente controllata, anche la zona in cui le piante di caffè Jamaica Blue Mountain possono essere coltivate viene controllata con estrema cura.
'Beato il cioccolato, che dopo aver corso il mondo attraverso il sorriso delle donne, trova la morte nel bacio saporoso e fondente delle loro bocche' ( Fisiologia del gusto di Anthelme Brillat-Savarin)
Proprio come per il vino, sono in molti a sostenere i benefici di un consumo moderato e regolare di cioccolato. Studi scientifici ne sostengono i positivi effetti sul sistema cardiocircolatorio grazie alle proprietà antinfiammatorie dei flavonoidi che contrastano l’ipertensione, aiutando a regolare la pressione arteriosa, assieme a proprietà antitumorali e nootropiche (psicostimolazione e aumento delle capacità cognitive); non provate invece le leggendarie virtù afrodisiache spesso descritte in letteratura o al cinema, ma comunque regalare o condividere cioccolatini resta comunque un gesto romantico carico di significati.
Vino e cioccolato:
Col “noir” assoluto e con gli extreme 90-99%, abbinamenti altrettanto estremi con acqueviti invecchiate quali Rum, Brandy, Cognac e Armagnac.
Con percentuali medie e medio-alte di cacao vini liquorosi, come Jerez, Marsala, Vermut, Porto Tawny, Banyuls e Pineau Charentais.
Con il Cioccolato bianco o al latte vini bianchi di grande spessore come Tokaji Aszù, Albana Passito, Greco di Bianco.
Un abbinamento analcolico, ma comunque non meno inebriante, con un buon caffè Blue Mountain o con particolari té come i Pu Er e gli affumicati Lapsang Souchong.
Il caffè Blue Mountain e' il miglior caffè al mondo: lo "champagne dei caffè". Proprio come lo "champagne DOC" francese, per cui l'origine delle uve è rigorosamente controllata, anche la zona in cui le piante di caffè Jamaica Blue Mountain possono essere coltivate viene controllata con estrema cura.
A sottolineare la sua scarsità ed esclusività, il Jamaica Blue Mountain è praticamente l'unico caffè al mondo a essere confezionato in tradizionali barili di legno invece che in sacchetti.
Oggi, la produzione annuale del caffè verde Jamaica Blue Mountain rimane estremamente bassa e l'85-90% di essa è esportata in Giappone, facendone una delle varietà più rare, lussuose, ricercate e deliziose al mondo.
lunedì 14 aprile 2014
Montalcino: meta enologica
Montalcino, storia e passato medievale. La città del Brunello una vera e propria capitale economica e culturale del territorio senese.
La cultura del cibo e il connubio di saperi e sapori in perfetto equilibrio tra tradizione e modernità.
Il Brunello si produce con l'uva Sangiovese. E' subito apprezzato, ma la produzione è limitata e, soprattutto, lo fanno in pochi.
Poi un giorno, arriva un signore piemontese, Ezio Rivella, noto enologo, ancora qui sconosciuto; l'enologo qusi sconosciuto, inzia a girare fra le colline montalcinesi perchè ha in mente un progetto ambizioso e lo realizza attraverso le risorse economiche di una famiglia italo-amaericana, i Mariani di NY.
Da quel momento, nulla sarà più come prima a Montalcino.
Questa è la storia di un sogno, della realizzazione di un'azienda vinicola pensata per essere un modello vincente, un riferimento. Infatti un'azienda nata dall'intrapredenza di un uomo, ha trasformato un intero territorio decretandone la fortuna e rendendolo famoso in tutto il mondo.
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Vivere in un posto così bello fa bene a tutti i sensi |
venerdì 11 aprile 2014
Curtefranca rosso 2006 Ca' del Bosco
Curtefranca rosso 2006
Ca' del Bosco.
Morbido e piacevole.
Un blend di lusso che si ammanta di classe, eleganza...intenso, con una bassa astringenza, dal lieve e caratteristico sapore erbaceo.
Un vino dalla erre moscia.
Ca' del Bosco.
Morbido e piacevole.
Un blend di lusso che si ammanta di classe, eleganza...intenso, con una bassa astringenza, dal lieve e caratteristico sapore erbaceo.
Un vino dalla erre moscia.
venerdì 28 marzo 2014
Amarone della Valpolicella 2001 Villa Rinaldi
determinato...integro nella virtù come nell'errore...pronto a tutto...
domenica 23 marzo 2014
Falanghina Via del Campo 2009 Quintodecimo
Un vitigno poliedrico come pochi altri.
Viene confermata la sua longevità.
Man mano che passano gli anni il legno e il frutto si integrano perfettamente con un risultato finale declinato sulla eleganza e la freschezza. Sapore di sale, sapore di mare.
E' il vino della malinconia da gustare in compagnia.
A.A. Pinot Nero Sanct Valentin 2008
Un vino delicato che si affina notevolmente con l'invecchiamento.
Una bellissima tonalità rubino, sentori olfattivi di rosa e una decisa percezione speziata.In bocca e' liscio ed intrigante come il guscio di una lumaca.
sabato 15 marzo 2014
Barolo
Il Papa del vino.
Un bouquet unico, nobile, aristocratico..
Potente come una sinfonia di Beethoven.
Un bouquet unico, nobile, aristocratico..
Potente come una sinfonia di Beethoven.
giovedì 13 marzo 2014
Amarone della Valpolicella
Un vino nato per errore.
Un errore non tragico, ma felice.... perché non tutto il male viene per nuocere.
Perdetevi quindi in questo errore d'amore per il vino.
mercoledì 12 marzo 2014
Vintage Tunina Jermann
Vintage Tunina Jermann: un vino eccezionale.
E' il più straordinario vino da meditazione che esista. E non lo è in senso passivo ( vino da bere mentre si medita), ma in senso attivo (e' un vino che fa meditare).
L'armonia
Di un brano musicale, come di un vino l'aspetto che apprezzo maggiormente e' l'armonia.
Alla parola armonia nn saprei dare una definizione esauriente, ma credo vada trovata nella natura intima delle cose.
martedì 11 marzo 2014
lunedì 10 marzo 2014
La poesia in bottiglia
L'anima del vino.. la 'vegetale ambrosia'.. dono diVino.
La vera condizione possibile dello sbocciare di quel raro fiore che e' la poesia.
La vera condizione possibile dello sbocciare di quel raro fiore che e' la poesia.
domenica 9 marzo 2014
I profili del consumatore di vino
1.Analfabeta: il criterio guida e' il prezzo.
2.Alfabetizzato: il criterio guida e' il rapporto qualità/prezzo.
3.Diplomato: il criterio guida e' il rapporto valore/prezzo.
4. Acculturato: si è liberato dei precedenti parametri e la sua bussola e' il rapporto emozione/prezzo.
2.Alfabetizzato: il criterio guida e' il rapporto qualità/prezzo.
3.Diplomato: il criterio guida e' il rapporto valore/prezzo.
4. Acculturato: si è liberato dei precedenti parametri e la sua bussola e' il rapporto emozione/prezzo.
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