Questo vino prodotto a nord-ovest di Lisbona, in Portogallo, tra qualche decennio correrà il rischio di estinguersi e diventare un lontano ricordo. Siamo nella zona del Colares, misteriosa quanto affascinante.
Un po' di storia:
La coltivazione è sempre stata faticosa e particolare, in quanto essendo i terreni sabbiosi, per permettere alle radici delle viti di affondare nell' argilla e creta, si dovevano scavare buche profonde anche due metri. I vitigni non sono stati mai innestati, in quanto nei terreni sabbiosi il parassita Fillossera non sopravvive.
I vitigni crescevano poco al di sopra del terreno e si sviluppavano in orizzontale, protetti da muretti di pietra, proprio come avviene nell'isola di Pantelleria, in quanto i forti venti provenienti dall'Oceano Atlantico rischiavano di bruciare letteralmente i grappoli di uva. La varietà dell'uva che da origine ai vini di Colares è il Ramisco , una varietà autoctona che molto probabilmente è l'unica in Portogallo a non essere mai stata innestata. Le uve che ne derivano hanno consentito di sviluppare dei tannini naturali ed una acidità al di fuori della norma, tanto che l'imbottigliamento avviene dopo anni ed anni di affinamento in botti di legno, cosi che il vino può durare poi, una volta imbottigliato, praticamente in eterno.
Oggi:
Situazione oggi molto diversa. La zona, essendo a meno di un'ora di macchina da Lisbona è diventata zona di villeggiatura con molte seconde case, ma di vigneti quasi il nulla.
I vitigni crescevano poco al di sopra del terreno e si sviluppavano in orizzontale, protetti da muretti di pietra, proprio come avviene nell'isola di Pantelleria, in quanto i forti venti provenienti dall'Oceano Atlantico rischiavano di bruciare letteralmente i grappoli di uva. La varietà dell'uva che da origine ai vini di Colares è il Ramisco , una varietà autoctona che molto probabilmente è l'unica in Portogallo a non essere mai stata innestata. Le uve che ne derivano hanno consentito di sviluppare dei tannini naturali ed una acidità al di fuori della norma, tanto che l'imbottigliamento avviene dopo anni ed anni di affinamento in botti di legno, cosi che il vino può durare poi, una volta imbottigliato, praticamente in eterno.
Oggi:
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Ramisco |
Si racconta che questo vino presenta aromi eleganti di bacche mature, accompagnate da note di sottobosco, mentre in bocca è risultato ricco di corpo e struttura, il tutto supportato da una bella spalla acidità, ancora in evidenza. Di questi vini oggi non se ne trovano più, e bevendoli si capisce perché questi Ramisco invecchiati un tempo fossero considerati vini nobili per gente nobile nell'anima!
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