Quella dei SuperTuscans (termine, con tutta probabilità, coniato intorno alla metà degli anni '80 dal guru Robert Parker critico enologico americano che apprezzò particolarmente questo stile di vino attribuendogli punteggi altissimi) è una storia strana fatta di contraddizioni, innovazioni e consapevolezze che le memorie di questa regione dovevano e potevano essere ridisegnate attraverso vini che sarebbero stati amati e odiati al tempo stesso, ma che ha permesso all'Italia non solo di confrontarsi con il grande panorama enologico mondiale, ma di far conoscere la nostra terra, in modo particolare la Toscana, anche sotto il profilo turistico aprendo agli amanti del vino di tutto il mondo un percorso enogastronomico che ha reso questa regione tra le più affascinanti e visitate al mondo.
Siamo negli anni '80, esattamente nel 1985, quando viene eletto il miglior vino del mondo un capolavoro assoluto uscito finalmente dai cancelli della tenuta in cui viene prodotto, ovvero la Tenuta San Guido di Bolgheri di proprietà del Marchese Mario Incisa della Rocchetta che, già negli anni venti, studente a Pisa, sognava di creare un vino di razza, aristocratico.
La prima annata di produzione è del 1968, un blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. La vinificazione è avvenuta in due piccoli tini aperti di legno di rovere dalla capacità ognuno di 20 ettolitri. L'invecchiamento ha avuto luogo in caratelli di Rovere di Slavonia dalla capienza all'incirca delle barriques. Messa sul mercato, questa annata di questo vino, oggi conosciuto con il nome di Sassicaia, ebbe accoglienza degna di un Premier Cru Bordolese.
Tra i capostipite anche il Vigorello di San Felice, che nell'anno 1968 azzardava già un taglio composto da Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Un altro esempio di SuperTuscans, oltre al sopra citato Sassicaia, sono anche e soprattutto il Tignanello dei Marchesi Antinori, che aggiunse, sin dalla prima annata di produzione (1971) al Sangiovese il Cabernet Sauvignon. E' stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. E' prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon ed oggi anche Cabernet Franc. Dopo un affinamento in barriques per 12 mesi circa, il vino riposa in bottiglia per un ulteriore anno di affinamento.
Dallo spicchio più assolato della collina di Tignanello. Dalle migliori uve del vigneto migliore. Il resto è passione, cura, attenzione e ricerca. Così nasce Solaia, (prima annata di produzione 1978)prodotto con le più selezionate uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sangiovese dell'omonimo vigneto. Il vino viene poi affinato in barriques per 12 mesi circa e per un ulteriore anno in bottiglia.
Il Guado al Tasso, altro prestigioso vino “icona” della Tenuta, rappresenta appieno il territorio bolgherese esprimendone tutta la struttura, l’eleganza e la complessità. Prodotto con Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, il suo affinamento si svolge per circa 14 mesi in barriques nuove di rovere francese e per ulteriori 10 mesi in bottiglia.
Last but non least di questa lista esemplificativa ma non certo esaustiva dei SuperTuscans la Tenuta dell'Ornellaia, di proprietà della famiglia Frescobaldi, dove il desiderio di esprimere le eccezionali qualità è stato fin dal principio alla base della filosofia di Ornellaia. Ornellaia è un cuvée di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, espressione fedele di un terroir unico da sempre in armonia con la natura. Sempre di proprietà della famiglia Frescobaldi il vigneto Masseto della Tenuta dell'Ornellaia ha dato il primo vino nella vendemmia del 1986. Si chiamava semplicemente “Merlot”. Il nome Masseto è apparso in etichetta con la vendemmia del 1987. Masseto è un vino dalla grande e complessa personalità in cui la struttura notevole si combina sempre con una bellissima eleganza. Ogni annata ha la sua identità e rappresenta, per il piacere dei suoi appassionati, le incredibili possibilità d’interpretazione che le variazioni del clima possono offrire: la nobile opulenza del 2001, la densa struttura tannica del 1998, o la grande eleganza del 2007.
Così ogni annata del Masseto è unica, e, al tempo stesso, è un tutt’uno con le altre. Rappresenta dunque una singola testimonianza della speciale alleanza tra terroir, clima e talento umano che definisce il Masseto, e insieme dimostra il valore senza tempo di questo vino. Il Masseto è un vino molto speciale, un vino che va ben oltre l’eccellenza.
Tra i capostipite anche il Vigorello di San Felice, che nell'anno 1968 azzardava già un taglio composto da Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Un altro esempio di SuperTuscans, oltre al sopra citato Sassicaia, sono anche e soprattutto il Tignanello dei Marchesi Antinori, che aggiunse, sin dalla prima annata di produzione (1971) al Sangiovese il Cabernet Sauvignon. E' stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. E' prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon ed oggi anche Cabernet Franc. Dopo un affinamento in barriques per 12 mesi circa, il vino riposa in bottiglia per un ulteriore anno di affinamento.
Dallo spicchio più assolato della collina di Tignanello. Dalle migliori uve del vigneto migliore. Il resto è passione, cura, attenzione e ricerca. Così nasce Solaia, (prima annata di produzione 1978)prodotto con le più selezionate uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sangiovese dell'omonimo vigneto. Il vino viene poi affinato in barriques per 12 mesi circa e per un ulteriore anno in bottiglia.
Il Guado al Tasso, altro prestigioso vino “icona” della Tenuta, rappresenta appieno il territorio bolgherese esprimendone tutta la struttura, l’eleganza e la complessità. Prodotto con Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, il suo affinamento si svolge per circa 14 mesi in barriques nuove di rovere francese e per ulteriori 10 mesi in bottiglia.
Last but non least di questa lista esemplificativa ma non certo esaustiva dei SuperTuscans la Tenuta dell'Ornellaia, di proprietà della famiglia Frescobaldi, dove il desiderio di esprimere le eccezionali qualità è stato fin dal principio alla base della filosofia di Ornellaia. Ornellaia è un cuvée di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, espressione fedele di un terroir unico da sempre in armonia con la natura. Sempre di proprietà della famiglia Frescobaldi il vigneto Masseto della Tenuta dell'Ornellaia ha dato il primo vino nella vendemmia del 1986. Si chiamava semplicemente “Merlot”. Il nome Masseto è apparso in etichetta con la vendemmia del 1987. Masseto è un vino dalla grande e complessa personalità in cui la struttura notevole si combina sempre con una bellissima eleganza. Ogni annata ha la sua identità e rappresenta, per il piacere dei suoi appassionati, le incredibili possibilità d’interpretazione che le variazioni del clima possono offrire: la nobile opulenza del 2001, la densa struttura tannica del 1998, o la grande eleganza del 2007.
Così ogni annata del Masseto è unica, e, al tempo stesso, è un tutt’uno con le altre. Rappresenta dunque una singola testimonianza della speciale alleanza tra terroir, clima e talento umano che definisce il Masseto, e insieme dimostra il valore senza tempo di questo vino. Il Masseto è un vino molto speciale, un vino che va ben oltre l’eccellenza.