lunedì 29 settembre 2014

Orange


I cosiddetti “orange”  appartengono ad una categoria non ancora riconosciuta ufficialmente come tale, entrata pare a far parte dell’universo enoico del nostro Paese da una decina di anni, ottenuta con tecniche di vinificazione legate a vecchie tradizioni contadine o prese in prestito da altri Paesi.
Ma di cosa si tratta?? sono  vini bianchi fermentati e affinati sulle bucce, perciò definiti qui da noi “macerativi” e all’estero, appunto, “orange”.
Praticamente un produttore dalle stesse uve con cui magari produce un “classico” vino bianco ottiene un vino totalmente diverso affidandosi ad una tecnica produttiva altrettanto diversa.
Come sempre ci sono i favorevoli e i contrari, questi ultimi ritenendo in particolare che la macerazione appiattisca tutte quelle peculiarità che vengono conferite al vino dal terroir di provenienza e/o dal vitigno.
Di fatto con quella che risulta essere una “vinificazione delle uve bianche in rosso”, vale a dire con un contatto più o meno lungo delle bucce col mosto in fermentazione, si ottengono dei vini decisamente diversi da quelli che conosciamo abitualmente, in particolare dei vini con una componente acida decisamente ridotta.
Ancora poco usuale, questo tipo di vinificazione è stato reintrodotto dai produttori di Ribolla Gialla in Friuli ma anche da altri produttori della nostra penisola, dall’Emilia Romagna, alle Marche, dalla Liguria alla Sicilia.